[rassegna stampa]
  Dionisio Capuano su BlowUp [n° 70 - marzo 2004]
     carta . 263 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

La voce di Anna Fiori [sic!] ricorda nel timbro - solo e solo un poco, è un puro abbaglio, sollo all'inizio - Suzanne Vega e Dido. Ma qui è una terra di nessuno tra post-rock (la struttura ritmica 'frammentata'), elettricità dark e ethereal rock (melodie fantasmatiche e pupille dilatate). Formichina e Not Inaf ben sintetizzano 'st'indie post moderno che fa echeggiare i suoni 4AD in lande noise (Really). E le cadenze jazz del tema di Nuovo Pensiero sono favole bergmaniane. (6/7)



  Maurizio Marino su Rockerilla [n° 282 - febbraio 2004]
     carta . 227 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Sulle scene da diversi anni, i molisano-pisani ABARTHJOUR FLOREALE propongono invece "Entartete Musik", quinta autoproduzione della carriera, che parla un linguaggio indie-pop memore dei Blonde Redhead ma anche dei Devics, alla cui cantante fa subito pensare la voce di Anna Finori, ben accompagnata dalle chitarre e dalla batteria di Matteo Ciarlante e Rino Sassi.



  Aurelio Pasini su Il Mucchio [n° 549 - 7-13 ottobre 2003]
     carta . 27 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Per chi si interessa del sottobosco musicale italiano, quello dei pisani Abarthjour Floreale non è certo un nome nuovo: forte di dieci anni di concerti e produzioni sotterranee, il trio pare ora più che mai pronto al grande salto. Prodotto insieme a Valerio Griselli dei Virginiana Miller, le cinque canzoni, che compongono "Entartete Musik", a partire da quella "Formichina" che lo scorso anno avevamo ascoltato sulla compilation "15 Italian Dishes" della Raving, ci mostrano una band in ottima salute, capace di creare trame sonore solide, dalla linearità soltanto apparente, che si impossessano di forme e sostanze all'apparenza lontane, dai tempi rallentati di Bristol (prive però di sovrastrutture tecnologiche) all'estetica della Gioventù Sonica fino alla new-wave più sognante, per creare scenari assai personali, pervasi da una oscura tensione sottocutanea ma tutt'altro che ostici. A questo punto, visto che i pezzi ci sono e le doti anache, a partire dalla voce di Anna Finori, non resta che sperare che anche la fortuna ci metta un po' del suo, in modo che i tre possano finalmente incominciare a raccogliere i meritati frutti del loro lavoro.



  Panna su rock sound [n° 65 - settembre 2003]
     carta . 73 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

[demo del mese]
Per un attento osservatore della scena sotterranea italiana gli Abarthjour Floreale non saranno certo una sorpresa. Bastano come ottimo biglietto da visita la collaborazione con i Virginiana Miller per un brano della compilation "Loser #2" e la presenza di "Formichina" nel sampler "15id. fifteen italian dishes". "Entartete musik", co-prodotto assieme al gruppo da Valerio Valgriz Griselli dei Virginiana Miller, è un ottimo esempio di come si possa giocare con elementi difficili e scomodi (le dissonanze alla Sonic Youth e le derive post-rock), senza perdere di fruibilità e non apparire freddi e distaccati. La musica, con meno asperità e tensioni, risente, soprattutto, della lezione dei Massimo Volume, presi come punto di partenza, per poi elaborare un proprio stile. Il mood rimane lievemente malinconico e sensibilmente ansioso, ma con un piglio poetico e romantico, inoltre viene inserito un vero e proprio cantato. La voce femminile, dalla timbrica singolare e avvolgente, ricorda sia le liquide atmosfere trip-hop che l'obliquità dei Blonde Readhead o meglio quella dei Denali, risultando vero e proprio valore aggiunto, contrappuntando e accompagnando il sound ora tagliente e abrasivo, ora ciondolante e ipnotico.



  Samuele Formiconi su ComunicazioneInterna
     web . -
[///ENTARTETE MUSIK]

Il fiore degenerato.
Riff taglienti e asciutti, con deviazioni melodiche che tanto ricordano le atmosfere che solo i Massimo Volume sapevano creare. Questo è il suono che caratterizza l’ultimo lavoro (prodotto da Valerio Griselli dei Virginiana Miller) degli Abarthjour floreale, trio nato ad Isernia ma oramai in pianta stabile in Toscana.
Il loro Entartete Musik non è certo “musica degenerata”, più che altro uno stile di musica molto più profondo, musica che aiuta a fare autoanalisi, a guardarsi dentro.
La decisa sensualità della voce di Anna Finori (voce e basso) aiuta in questo viaggio onirico, sposandosi magnificamente con le chitarre graffianti di Matteo Ciarlante e le ritmiche secche di Rino Sassi (batteria), un po’ come il miele sta bene con il formaggio (avete mai provato? fatelo, il vostro palato ve ne sarà grato). Ad un primo fugace ascolto, il disco può sembrare monotono, privo di slanci originali, ed in effetti questo discorso in parte è vero. Si apre bene con “Formichina”, sicuramente il pezzo meglio riuscito per arrangiamento ed originalità, coinvolgente ed appagante grazie alle accurate scelte di melodie e suoni. Ognuna delle cinque canzoni, comunque, ruota attorno al proprio riff principale, lasciando ai virtuosismi della voce, specie in “Never been” e in “Not inaf”, il compito di attirare l’attenzione; lo fa in maniera egregia, riuscendo a ricordare melodie alla Üstmamò o (perché no?) Björk, ma nonostante questo non riesce a rendere attraente l’ascolto per i quasi venti minuti del disco. Discorso simile per gli arrangiamenti, originali nella loro ricercatezza, forse troppo prolissi e per questo a volte riottosi, come in “Really” dove si mostra una certa influenza dei primi Marlene Kuntz. Nel complesso, il disco sembra un fiore che deve sbocciare, o se vogliamo rendere meglio l’idea delle potenzialità, una bomba che deve ancora esplodere. Gli manca l’innesco. Quel raggio di sole che basterebbe a farlo sbocciare.
La lunga strada intrapresa, comunque, è sicuramente prossima all’arrivo per questo gruppo che vanta anche apparizioni eccellenti su compilation come “Loser, my religion 2” in collaborazione con i Virginiana Miller e sulla “IdBox.it compilation” a fianco di Bartòk, Giardini di Mirò, Yuppie Flu, Afterhours e molti altri. Un avviso agli ’addetti ai lavori’: teneteli d’occhio.



  Antonio Olivieri su love-less
     web . -
[///ENTARTETE MUSIK]

Tra i pochi demo arrivati che ho davvero consumato c'è questo secondo CD-R a firma dei pisani A.F.
Conosciuti (troppi) anni fa grazie ad una loro bella cover di “William, it was really nothing” nel tribute cd agli adorati (toh…) Smiths. [in realtà quelli erano i monow ;.) NdR]
Non assomigliano a nessuno veramente, pur nella loro riconoscibile dolce nevrosi post bristoliana…(che Grace Kelly o qualche altra divinità mi perdoni questo linguaggio insensato…) per cui onde evitare forvianti paragoni il mio consiglio è contattarli e ascoltarveli. La voce di Anna Finori mi pare l'elemento decisivo e vincente. Dannatamente affascinante. Dolce, dolcissima come la musica su cui si adagia gentile, ma sempre sul filo del break emotivo... stupenda. Raffinatissime le composizioni per struttura e gusto… tentazioni noise_ attutito, spesso quadrato, glaciale ma inspiegabilmente capace di calore, molto emotivo.
Tutte di alto livello, tocca l'apice la conclusiva “nuovo pensiero”
Menzione d'onore per l'apporto del Virginiana Miller Valerio Griselli (un uomo, un mito) alla produzione.



  marianna su post?
     web . 72 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

All’ossessività dolce e malinconica delle più recenti realtà post-rock, gli Abarthjour Floreale, trio di Isernia dalla strumentazione essenziale (chitarra, basso e batteria), sommano inserti che camminano intorno a qualcosa di vagamente noise. La presenza della voce femminile (cantilenante, a tratti eterea e sospesa come è riporta alla mente alcune soluzioni sperimentate forse con più lascivia dalle Miranda Sex Garden) sposta di un po’ l’asse del linguaggio scelto da quello dei loro principali punti di riferimento ed ascolti, certo tutti di matrice anglofona. Potrebbero suonare più o meno così i gruppi di matrice post italiani se fossero guidati da una donna alla voce e se avessero ingurgitato, e poi metabolizzato, tutto un linguaggio anni’80 fino all’osso, oscuro, decadente e che possiede le sfumature affascinanti dell’acciaio e del ghiaccio. Registrato e prodotto da Valerio Griselli dei Virginiana Miller, Entarteke Musik suona come un compendio di musiche dimenticate: certo i nostri avrebbero certo potuto osare di più, mostrare meno timore reverenziale, suonare meno timidamente sensuali, risultare più convincenti, ma col giusto tempo di fermentazione, la poesia ansiosa che trapela dalle loro musiche crescendo potrebbe smuovere cuori ed anime romantiche.



  Emilinao Grigis su Sodapop
     web . -
[///ENTARTETE MUSIK]

In attività dal 1993, sono al quinto demo, hanno partecipato alla compilation Fifteen Italian Dishes col primo brano di questo CDR, Formichina e sono in attesa di fare il salto da demo a registrazione ufficiale: i pezzi ci sono fin da ora ed i suoni anche. I cinque brani si reggono sul contrasto tra la voce sognante e dolce di Anna (che suona anche un bel basso in evidenza) e le chitarre nervose di Matteo, il tutto accompagnato dalla batteria di Rino, per un indie rock non banale che nelle trame strumentali ricorda anche certo postrock, ma viene reso più melodico e digeribile proprio dalla voce. Sono sicuro che tra poco li vedremo esordire con un disco vero e prioprio.



  Alice su Benzoworld
     web . 82 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Gli Abarthjour floreale, gruppo originario di Isernia,e attivo dal 1993, ci propongono con il demo "Entartete Musik" il proprio alternative-noise rock, fronteggiato dalla voce femminile di Anna Finori, nonché bassista del gruppo, accompagnata dalla chitarra di Matteo Ciarlante e dal batterista Rino Sassi. Ho letto la loro biografia, che come "lettera di presentazione" ha uno spessore non indifferente: hanno infatti all'attivo cinque demo tape a partire dal 1995, giungendo quindi a quest' ultimo (uscito nel maggio 2003); inoltre sono svariate le loro collaborazioni e partecipazioni a festival e compilation; sono stati segnalati dalla stampa specializzata sia in Italia che all'estero: diciamo che ai miei occhi sono sembrati un gruppo che è sì agli esordi, ma di tutto rispetto. La cosa che più mi ha incuriosita nei confronti di questo gruppo è il fatto che alla voce (che diventa di conseguenza portavoce) ci sia una ragazza: in questo però, ad esser sincera, c'entra solo un po' di personalissimo orgoglio femminile! Sono così giunta, con un pizzico di entusiasmo, all'ascolto del demo. L'ho ascoltato più volte e le occasioni in cui mi è venuto più naturale farlo, dopo un primo approccio, si sono quasi sempre presentate le seguenti: doccia e/o bagno rilassante, studio intenso, pomeriggi con l'influenza. In poche parole, ho capito che quando ascolto questo cd si tratta di momenti in cui si ha bisogno di relax, tranquillità, in cui niente ti debba scuotere. Questo è l'effetto che mi hanno fatto gli Abarthjour Floreale non mi hanno scossa; le loro sonorità noise ma sensuali, sinuose, a volte sono forse un po' troppo sinuose, rischiano di diventare un facile sottofondo. Un sottofondo con stile, ma pur sempre sottofondo. I toni delle loro sonorità sono tenui, di facile "lettura", carichi di sensualità, creata dalle melodie della chitarra e dalla voce flebile della cantante Anna. Ma proprio questa flebile sinuosità scade a volte in una voce piatta, mancante anche di una minima scarica di aggressività, che darebbe quel "pepe" in più al sound generale dei brani, i quali, anche dopo ripetuti ascolti, restano tutti ai miei orecchi molto (forse troppo) simili tra loro. In conclusione: l'ascolto è piacevole,ma non adrenalinico; i brani sono tutti ben studiati, è un cd da "atmosfera": una buona colonna sonora per i "bagni relax" di chi lo ascolta!



  Emanuele Tirelli su rockON.it
     web . 106 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Trio nativo di Isernia, ma d’istanza [sic!] a Pisa da una decina d’anni. Una vita fatta di produzioni underground e di suoni poco commerciali tanto da non essere ancora riusciti a scavalcare le ringhiere della popolarità. Il loro ultimo demo ‘///Entartete Musik’, curato da Valerio ‘Valgriz’ Griselli dei Virginiana Miller, si affida a ritmiche ed atmosfere legate al grunge, al noise, alla new wave-dark. Notevole inoltre il richiamo a sonorità proprie dell’algida Germania. Il distacco dalla tradizione musicale italiana è dettato, oltre che dallo stile, anche dalla scelta di utilizzare l’inglese per i testi. Letteralmente ‘musica degenerata’, ipnotica, scarsamente adatta a giorni di sole per evidenti e palesi rievocazioni di paesaggi tristi per quanto grigi. La voce, spesso e volentieri, lamentosa della bassista Anna Finori, ci guida alla scoperta di cinque brani pregni di una carica pronta ad esplodere da un momento all’altro, senza preavviso. Un demo compatto per la presenza di tracce perfettamente incollate tra loro ed in grado di creare un unitario clima di sospensione. L’open-track ‘Formichina’ aveva già avuto modo di farsi ascoltare, perché inclusa nella compilation ‘15id. fiteen italian dishes’ pubblicata nel 2002. Dopo cinque demo (il primo, ‘Your flexible trend’, risale al 1994) ed un’esperienza decennale sotto il nome di Abarthjour Floreale, non sarebbe il caso di organizzare idee e suoni per realizzare, finalmente, un album?!



  Guido Siliotto su Succo Acido
     web + carta . 135 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

10 anni di attività per gli Abarthjour Floreale (Anna Finori - basso e voce, Matteo Ciarlante - chitarra, Rino Sassi - batteria), formazione che bazzica con alterna visibilità il placido underground pisano. Dopo ben 4 demo e la partecipazione alla riuscitissima compilazione "15 id. Fifteen Italian Dishes", primo promettente parto della giovane etichetta toscana Raving Records (distribuzione Wide), eccoli alla quinta prova sulla corta distanza. Il mini-cd - autoprodotto e registrato con la collaborazione di Valerio Griselli (dei Virginiana Miller) - contiene 5 brani, tra cui proprio quel "Formichina" che era stato biglietto da visita sulla succitata antologia. La traccia, posta in apertura, contiene in sintesi le caratteristiche principali del suono del terzetto, laddove l'assidua comunicatività tra basso e batteria fornisce un'intelaiatura efficace quanto creativa, mentre gli essenziali inserti di chitarra somministrano la giusta iniezione di pathos. Su tutto, la bella voce di Anna, che plana angelica su ogni brano. Il risultato è un pop evoluto, che accoglie senza remore sussulti noise e si lascia cullare da subliminali nostalgie new-wave



  Carla Armogida su Sentire Ascoltare
     web . ?
[///ENTARTETE MUSIK]

Ascolto quella voce femminile volutamente bassa, malinconica, trascinata e disincantata e la mia mente è invasa da somiglianze… su cui vince, fiera, Hope Sandoval. Lei è Anna Finori, cantante e bassista degli Abarthjour Floreale, gruppo nato nel ’93 a Isernia e composto, oltre che dalla sopra citata, anche da Matteo Ciarlante alla chitarra e Rino Sassi alla batteria. Nel giro di poco tempo il trio “underground” pubblica un primo demo Your Flexible Trend e fa da supporto a Marlene Kuntz e C.S.I.; seguono un secondo Twim ed un terzo 2she2 fino al quarto (siamo ormai al ’98) Ouat. La loro partecipazione a varie compilation di nicchia si fa più intensa, da citare “Loser my Religion #2” in collaborazione con i Virginiana Miller e la famosa 15 Italian Dishes (Raving/Wide). Il tempo è passato eppure siamo ancora al QUINTO demo: ///ENTARTETE MUSIK. La cosa mi fa pensare. Non avere ancora un contratto sarà una scelta di vita o una deficienza? Certo le case discografiche italiane non amano rischiare e questo è evidente se dopo quasi 2 anni Tiziano Ferro è ancora libero di scrivere e, peggio, cantare canzonette che cominciano per X (Xdono; Xverso), ma questo, a parer mio, non è un alibi del tutto convincente. L’ultimo Ep si apre con Formichina (già nota ai fans) che è veramente un bel pezzo, con ritmi ben delineati, bassi sinuosi, chitarre stridenti e arrabbiate, ma nel momento in cui si procede verso pezzi come Never Been e Not Inaf si vorrebbe irresistibilmente tornare indietro, alla prima, all’unica veramente convincente e carismatica. E così si riascolta tante e tante volte fino a quando ci si arrende. “Per avere coraggio bisogna avere paura” no? E allora avanti: il secondo pezzo risucchia in logiche noir e sinistre, la voce di Anna si fa intensa e spezzata; Not Inaf è sottile, non colpisce né tanto meno aggredisce (almeno avrebbe lasciato qualche segno); e gli accordi rimangono “coerenti” cioè identici, in Really e, dulcis in fundo, in Nuovo Pensiero. Gli Abarthjour Floreale hanno del talento, è indubbio, ma non sanno ancora sfruttare il potere della diversificazione, della trasformazione sonora. Hanno bisogno di prendersi un po’ in giro e di travestirsi senza aver paura di sbagliare e di tradirsi, perché, sinceramente, suonare 5 pezzi la cui consistenza va scemando dall’inizio alla fine dell’ascolto, è forse peggio di una qualsiasi frantumazione di genere che rischi di spiazzare gli affezionati.



  Luigi Ametta su NO WARNING!
     web . 126 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Nuovo EP per i pisani Abarthjour Floreale, band della quale ci siamo occupati qualche mese fa trattando di una loro raccolta di demos che confermavano l’ottima impressione destata da Formichina, traccia con la quale gli Abarthjour Floreale parteciparono alla compilation 15 Italian Dishes dell’etichetta Raving Records. La stessa Formichina è proprio l’opening track di questo lavoro, quindi spostiamo la nostra attenzione sulle altre quattro tracce presenti su /// Entartete Musik, cominciando con la levigata Never Been dettata da un ostinato riff che in corrispondenza del refrain si irrobustisce per poi tornare all’andamento abituale che fa da sfondo al cantato di Anna. Quella dei pezzi di Abarthjour Floreale è una collaudata struttura con formula “sinusoidale”, un formato canzone che alterna strofe più pacate con altre più marcate, agevolando il cantato e supportando al momento giusto il passaggio strumentale o l’assolo vero e proprio. La formula si ripete infatti con variazioni più o meno marcate anche nella ipnotica Not Inaf, così come in Really, aperta da una porzione leggermente più aggressiva seguita da un buon bridge strumentale. Volendo il sound degli Abarthjour Floreale si può accostare a quello dei Muse, anche se le parti vocali di Anna Finori risultano di gran lunga più curate ed inserite meglio nel contesto; è facile constatare che il gruppo ha l’intelligenza di non cadere nella tentazione di suonare come un power trio, mantenendo invece un giusto equilibrio tra melodia ed alcuni spunti un po più aggressivi ma non hard. Le singole composizioni sono equilibrate, risultato di un lavoro di arrangiamento condotto con grande maturità, ed è veramente inspiegabile il fatto che un gruppo come questo sia passato inosservato agli occhi delle majors, attentissime solo a mettere sotto contratto Lunapop e pattume simile. L’EP si chiude con Nuovo Pensiero, pezzo che a dispetto del titolo in Italiano è cantato in Inglese come tutti gli altri : qui Abarthjour Floreale, pur rimanendo fedele al proprio stile, si cimenta in un passaggio leggermente più ruvido sulla scia di quanto propostoci recentemente dai Logan, concludendo con un tema rarefatto guidato egregiamente da un semplice ed avvolgente arpeggio di chitarra. In conclusione possiamo definire /// Entartete Musik un must per coloro che apprezzano la sempre più interessante scena post-rock Italiana, state tranquilli che non rimpiangerete i vostri soldini.



  Roberto Briozzo su Alternatizine
     web . 77 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Poche parole per pochi brani; non credo che si possa discernere l'anima di un gruppo da una demo di 5 tracce, a meno che i primi due o tre brani lascino a bocca aperta il talent scout (o il disinteressato ascoltatore) del momento. Gli Abarthjour Floreale, noise-rock band anglofona da Pisa, presentano il loro quinto demo dal titolo "\\\entartete music", la cui produzione è curata Valerio Griselli dei Virginiana Miller; il trio (basso-voce femminile, chitarra e batteria) condensa nell'ultimo lavoro dieci anni di attività, durante i quali hanno suonato a supporto di Uzeda, Marlene Kuntz e CSI. L'esperienza acquisita traspare dall'omogeneità del prodotto, in cui però manca un carattere distintivo che ne faciliti il ricordo. Gli Abarthjour Floreale corrono il rischio di passare inosservati nella folta schiera di gruppi omologhi: inoltre, se i testi in Inglese spingono la band oltre i confini nazionali ("Twin", il loro secondo demo, è stato recensito anche in Germania), mettono in secondo piano le possibilità concrete della band pisana, visto che, ora, in Italia, c'è spazio anche per loro, magari sotto l'egida di Manuel Agnelli. Malgrado "Formichina" sia il brano di punta della demo, apparso anche nella compilation "15id: fifteen italian dishes" (Raving\Wide), sembrano più originali e graffianti il ritmo dispari di "really" e soprattutto "not. inaf.".



  Rokketto su Carta igienica
     web . 92 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Il cdr si deve essere purtroppo rovinato, perché uno sgradevole tic-tic accompagna il mio ascolto per tutta la durata dei cinque brani che compongono il disco. Ma quando entra a tempo, l'effetto è devastante.
Gli Abarthjour floreale licenziano questa autoproduzione molto interessante, ricca di spunti, fatta di atmosfere rarefatte e dalla sapiente alternanza di suoni ora morbidi ora più decisi, il tutto accompagnato dalla sottile voce di Anna Finori che si esprime in un inglese abbastanza convincente. Tappeti di chitarre, distorsioni lente, slabbrate, mentre i brani si avvolgono su sè stessi in una sorta di post-psichedelia lancinante, a tratti disturbante, nevrotica. Le coordinate sono quelle di un brit-pop smaccatamente noise, ben suonato, ben arrangiato, ricercato. L'effetto è notevole, a volte un po' troppo ammiccante, ma che non lascia senza dubbio indifferenti. Unico rischio, il lavoro rischia di risultare un po' ripetitivo.



  Roberto Villani su Freak Out
     web . 90 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Anni fa gli Abarthjour Floreale, in considerazione anche del loro status di gruppo "unsigned", seppero sorprendermi e deliziarmi. Molisani ma di stanza a Pisa, regalarono alle mie orecchie una ventina di minuti di buone idee musicali, indirizzate su versanti tanto dark quanto noise, ma con un certo "progressivismo" nella struttura dei brani (ok, tenete presente che all'epoca, e parlo all'incirca del 1998, dicevo molte più cazzate di oggi). Desta altrettanto stupore che, passati 4 anni, gli AF siano ancora in quel "limbo discografico" in cui brancolavano allora, ancora in cerca di esser traghettati verso l'agognato contratto che, se non è sinonimo automatico di successo, è almeno il primo passo per cominciare.
Il sound di allora è rimasto, seppur piuttosto ammorbidito. Anna Finori ha deciso di non graffiare più con la sua voce, drammatica ma moderata nel convogliare verso di noi i chiaroscuri chitarristici del suo bandmate Matteo Ciarlante. Resta un certo immaginario e una certa estetica "iper-reale", quasi fantasy, roba da "i sogni (o forse, più appropriatamente, gli incubi) prima di tutto". Avverto poca incisività, o forse è il marasma degli ascolti che dai tempi del vecchio demo si sono più o meno decuplicati. Me li auguro ancora con qualche label, ma faccio fatica a rinvenire i segni che "Entartete Musik" ha lasciato su di me.



  Filippo Boccarossa su iD BOX
     web . 54 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Arrivati alla quinta (!) autoproduzione, gli Abarthjour Floreale, me lo sento, sono a un passo dall’avere la meritata distribuzione ed attenzione. E non sarà solo merito delle apparizioni in un paio di compilation relegate ad un’utenza che definire “indie” è un eufemismo, né dell’ottima recensione che mi appresto a scrivere. Sarà soprattutto merito di un talento e di una perseveranza che vuole che questo giovane trio originario d’Isernia, attualmente di stanza in Toscana, dal lontano 1993 “tenga botta” tra gli interstizi tumefatti di un humus musicale in continuo fermento. E non sarà di certo per le partecipazioni a svariati concerti (spiccano i nomi di M.K. e C.S.I., forse perchè “fa figo”), ma per la capacità di seguire le orme dei propri idoli musicali (citerei i Sonic Youth senza alcun imbarazzo, ma anche i notri compaesani Uzeda) senza genuflettersi e senza pagare dazii insostenibili. Gli Abarthjour Floreale attualizzano aggressività e asperità indie-rock all’interno di un contesto musicale dagli sfocati contorni pop. Melodie di basso corpose ed enfatizzate da una registrazione eccellente (non a caso la produzione è affidata a uno che sa il fatto suo, Valerio Griselli dei Virginiana Miller, che riesce a camuffare il sound di un umile demo in maniera alquanto professionale), chitarra avvolgente nei sinuosi ed elettrici loop, nei rattrappiti rigurgiti di noise ipnotico. Il tutto restando confinati entro una dimensione melodica mai elusa, tantomeno bistrattata o violentata, sulla quale si staglia la dolce voce di Anna Finori, bassista e cantante della band. Non c’è nulla fuori posto in questo dischetto. Stona solo il fatto che ancora nessuno si sia accorto di loro.



  Andrea su Lineadombra
     web . 27 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Dopo gli unanimi consensi ricevuti per l'apparizione nella compilation Fifteen Italian Dishes, gli Abarthjour Floreale si ripresentano con un nuovo lavoro su breve durata: un EP che, merito sopratutto di una produzione decisamente migliore rispetto a quanto prima d'ora ascoltato, fornisce un riflesso sonoro perfetto delle loro peculiarità compositive.
In ///Entartete Musik le distorsioni tendono a dileguarsi, il suono s'inaridisce e gli spazi ospitati permettono ad ogni strumento d'affacciarsi con maggior indipendenza. La stessa voce di Anna Finori, se prima tendeva a rimanere, non so se più o meno volontariamente, impigliata nel commento sonoro, qui riesce ad evadere, guadagnando un isolamento che sa valorizzarne le belle sfumature. La loro musica si rinnova e, in tal veste, sa dimostrare come siano ben assimilate le sue discendenze soniche, come siano riproposte in modo del tutto personale e come sia la componente ritmica a prevalere nelle composizioni: tutto, ogni singolo elemento, segue tempi diradati, a tratti reiterati che, pur nascendo da strumentazioni prettamente rock, richiamano atmosfere trip-hop (in particolare "Never Been" o "Not Inaf") in cui, però, buona parte dell'ossessività è sostituita da una maggiore dose di nervosismo, da un certo andamento stanco ma non rilassato.
Alla fine, quanto più m'interessa è puntare l'obiettivo direttamente sull'intensità dei brani, dell'insieme del disco e, in questo caso, non mi sento di affermare che ///Entartete Musik possa segnare un così importante passo in avanti degli Abarthjour Floreale. Ok, "Formichina" è un brano splendido e, anche a distanza di quasi un anno dalla prima volta in cui ho avuto la fortuna d'imbattermi in lui, non perde nulla del suo fascino (l'intreccio centrale voce/chitarra è inarrivabile), ma gli altri non mi convincono pienamente. Ho l'impressione che nella loro musica abbia già preso piede una caratterizzazione che, nei particolari, diviene, fin troppo pressante: la gamma delle sonorità chitarristiche, ma anche quella delle parti vocali, sembrano spesso ricalcare varianti ben precise che finiscono per accentuare la prevedibilità dei brani. Devo dire che "Never Been" e, soprattutto, "Not Inaf" sanno, comunque, farsi ben valere per l'affascinante scarnificazione sonora di cui parlavo precedentemente ma, purtroppo, non sanno far tacere definitivamente quella formichina che nella mia testa mi fa credere che gli Abarthjour Floreale possano fare ancora di meglio.



  Paolo Scortichini su Kathodik
     web . 54 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Questo nuovo ep degli Abarthjour è un buon lavoro, denso di fascino e capace di “prendere” l’ascoltatore, peccato che alla lunga tenda a mostrare un po’ la corda, rimanendo vittima dell’autoindulgenza del proprio suono, e facendo cosi calare l’attenzione dell’ascoltatore. Ciò non oscura comunque la bravura di una band che per pura comodità, non esiterei a definirla post-rock: linee sinuose di basso, chitarre avvolgenti, ritmi circolari, danno vita a un raffinato tappeto sonoro su cui poggiano soavi impasti melodici. E proprio la bellissima voce di Anna Finori, a mio avviso, a costituire il punto di forza dei brani, cosi delicata, cosi impalpabile da richiamare alla memoria i This Mortal Coil e la 4AD in genere. Pregevoli sono anche i paesaggi sonori tratteggiati dagli arpeggi di chitarra e le linee di basso che riescono a creare con efficacia una sonorità sospesa e fluttuante, solo di rado interrotta da qualche contenuta scossa noise, di matrice sonicyouthiana. Gli Abartjour sono una promettente band, che se riescono a superare il limite di cui si diceva prima, possono fare cose davvero interessanti. Incrociamo le dita.



  Eugenio Maggi su Chain D.l.k.
     web . 37 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Abarthjour Floreale, a power trio formed by Anna Finori (bass and vocals), Matteo Ciarlante (guitar) and Rino Sassi (drums), released an impressive track called "Formichina" on the equally brilliant "15id" sampler (see archive). Now this track opens in the best possible way this self-released 5-track demo cd. Let's say that "Formichina" remains unparalleled, but the whole ep sounds quite good and shows a rather mature band, able to play noise-rock without tiring. Uh, let's say that Abarthjour Floreale's noise often flirts with gentler wave/shoegaze atmospheres - like Sonic Youth or, even better, Blonde Redhead leaving every intemperance aside for half an hour, and playing oblique, nostalgic tunes like a calcined Slowdive or My Bloody Valentine. Not really "pop", and luckily not obliging in their use of melody - quite the opposite, in fact. Good job, let's see what the future brings.



  Flavio Ignelzi su Silent Scream
     web . 25 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Ho sentito dire (da chi di musica se ne intende davvero) che gli Abarthjour Floreale saranno presto una band importante. Al quinto demo, dopo dieci anni di carriera e diversi progetti collaterali, fluttuando liberamente nell'underground della nostra penisola tra Isernia e la Toscana, nutro la consapevole convinzione che la gentile Anna Finori (perno del gruppo) faccia già parte di una band importante. Gli Abarthjour Floreale sono già una band matura, posseggono la capacità sintetica di essere ricchi e non spocchiosi, hanno un talento che pochissimi altri hanno saputo dimostrare di padroneggiare come loro. Eppure incidono ancora autoproduzioni (benché di lusso, con Valerio 'Valgriz' Griselli dei Virginiana Miller dietro la consolle) e dall'interessamento della Raving Records ne è scaturita finora soltanto la partecipazione alla compilation "15 Italian Dishes". Gli Abarthjour Floreale hanno imparato la lezione noise e soprattutto sanno che essere un gruppo che suona come Sonic Youth o Portishead, oggi, non avrebbe nessuna utilità. Serve immaginare uno sviluppo coerente di un suono e renderlo moderno ed evoluto. "/// Entartete Musik" è un mini five-tracks emozionante e raffinatissimo, sempre in balia di atmosfere sofisticate e malinconia colta. Più una parte di aggressività delicata (la distorsione di chitarra) che viene iniettata a dosi ben controllate. E l'opener-track "Formichina" (già nella raccolta della Raving) resiste ancora in cima alla mia personale playlist delle canzoni più seducenti del 2002.



  Francesca Fini su Unica TV
     web . 4 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

[band of the week]
Li abbiamo incontrati per la prima volta nell'interessantissima compilation 15 Italian dishes, della Raving Records, con il loro "formichina", che ci era così piaciuto con quel timido e irreistibile incipit, il primo vagito di un brano perfetto nell'orchehstrazione e nell'arrangiamento, nel dialogo tra la bellissima e dolcissima voce di anna e gli strumenti selvaggi, nella sua apparente fragile istabilità che sotto nasconde una nervatura d'acciaio. Un piccolo gioiello post-rock. Adesso gli Abarthjour tornano con un EP di cinque brani, ///Entrartete Musik, che comincia proprio con Formichina, l'asso nella manica della band. L'EP però serba altre piccole sorprese. Bella la seconda traccia, never been, un brano malinconico, rarefatto e densissimo di atmosfere. Mentre in Not Inaf ritroviamo l'energia e il tessuto connettivo noise di formichina, ma declinato in altre forme e con altri sapori, fino al crescendo finale con quell'ossessivo giro di chitarra che muore in un fischio. In "really", Anna ci dimostra la straordinaria versatilità della sua voce, flessibile come gomma e tagliente come il cristallo, e in "Nuovo Pensiero" ritornano le atmosfere ovattate, malinconiche e rarefatte che sono nel dna di questa band che ha sicuramente moltissimo ancora da dire.



  Paolo su Komakino
     web . 8 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Noise pop rock pulito, senza elaborazioni, e per niente cattivo, - aggraziato invece dalla voce di Anna Finori, tra Sleeper e pop UK. La produzione del cd non rende, credo, Loro abbastanza giustizia, - tracciando una distanza troppo pesante tra i tre canali degli strumenti e la voce di Lei, lasciandola quasi sola. Ingenuità nostrana delle sale di registrazione? Anche le esplosioni distorte della chitarra rimangono nascoste, - peccato. - Resta comunque intesa la trama vellutata dei pezzi, melodiosi quanto disturbati (Formichina, Never Been (scaricala qui, 3,3mb), la dolce presenza delle parti vocali, sinuose e la ricerca di un effetto distensivo x l'ascoltatore, - promettenti insomma, - magari di piu' se si smaliziassero/sporcassero.. E Anna, penso, è una delle rare voci credibili con personalità nell'indie d'italy. - Info, audio e + su abarth.monokraft.com.



  Beatrice Finauro su musicbOOm
     web . 43 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Refined Musik
Piccolo gioiello umbratile questo ///Entartete Musik degli Abarthjour Floreale. La band ne aveva dato un piccolo compendio in anteprima con Formichina nell’ottima compilation 15 Italian Dishes pubblicata e assemblata dalla Raving Records. E proprio questo brano si presenta come minimo comune denominatore e punto di connessione tra l’antologia dall’etichetta toscana e il nuovo lavoro della formazione.
Nella breve tracklist infatti (solo 5 pezzi) Formichina si mostra come la punta di diamante tagliente e meravigliosa di un disco –forse meglio Ep?- affascinante che alterna sospensioni dilatate a inserti più noise e pungenti. La voce di Anna Fiori (sic!), che nel gruppo ricopre anche il ruolo di bassista, si dipana sinuosa tra le trame di canzoni che si pongono a mezza via tra il rock più spigoloso e melodie atmosferiche ed eteree divenendo quasi il filo d’Arianna da seguire per trovare la strada all’interno del lavoro. A Matteo Ciarlante (chitarra) e Rino Sassi (batteria) il compito di strutturare le fondamenta sonore dei brani. Bravi nel creare un continuum di melodie disturbate e ritmi spezzati tanto da far suonare a grandi linee il tutto come omogeneo ma non ripetitivo. La metafora che viene in mente ascoltando ///Entertete Musik è quella di un organismo vivente ingrandito al microscopio: ad occhio nudo possiamo vedere quest’ultimo pulsare, muoversi e vivere. Con l’ingrandimento vediamo che tale organismo è composto di organi, piccole cellule e sistemi complessi. Cosi è la musica degli Abarthjour Floreale. Con un ascolto più grossolano e distratto si nota solo l’incedere costante di alcune atmosfere dilatate che si ripropongono all’interno dell’ep. Con l’ascolto più attento ci si accorge che ogni canzone ha un suo carattere proprio e disarmante nella sua bellezza, negli arrangiamenti azzeccati e ben curati, nei particolari in cui risiede il merito di un cd che si fa ascoltare con grande piacere e stupore. Non un disco elaborato –elaborato non vuol dire né azzeccato né curato- ma un disco riuscito. Ce n’è di differenza!



  Enzo Santarcangelo su Musique
     web . 23 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Dopo averci deliziato con “Formichina“ sulla compilation “15 Italian Dishes“, gli Abarthjour Floreale ritornano con un mini album composto da cinque brani di cui uno è proprio quello che tanto ci aveva incuriosito sulla raccolta della Raving Records, messo qui strategicamente come biglietto da visita. Formatosi in seno al circolo Arci di Isernia nel 1993, e successivamente spostatosi in quel di Pisa, il trio (composto da Anna Finori, basso e voce, Matteo Ciarlante, chitarra e Rino Sassi, batteria) giunge al quinto disco autoprodotto dopo anni di lavoro e soddisfazioni (la collaborazione con i Virginiana Miller, la partecipazione a “Loser, My Religion #2” e alla già citata “15 ID”), forte di un cumulo di esperienza maturata grazie ad una notevole attività live e ad costante desiderio di evolversi.
“///Entertate Musik” è figlio proprio di questa situazione: decisamente più maturi in fase compositiva rispetto al passato, gli AF distillano in cinque brani la loro audace proposta sonora. Il retroterra su cui tutti i brani si ergono è chiaramente “sonico”, ascoltare, ad esempio, il feedback di “Not Imaf” o, più in generale, il lavoro della chitarra. La struttura dei brani riflette invece quella complessità che ha fatto la fortuna di gruppi solitamente considerati d’avanguardia (tutto questo giro di parole per evitare l’aborrito suffisso “post”), filtrata però con una sensibilità dark e, se mi concedete l’abuso di stereotipi, 4AD (“Never Been”), e spesso confinante in deliziose derive psichedeliche (“Really”).
Il tutto immerso in un groove creato dal solo uso degli strumenti ma a volte deliziosamente vicino ai suoni di Bristol (non a caso un brano di “2she2” si chiamava proprio così), e completato dalla voce di Anna, un po’ Elizabeth Fraser, un po’ Bjork e un po’ Kazu Makino. Forse “///Entertate Musik” necessita di un discreto numero di ascolti per essere apprezzato al meglio, e, ancora più probabilmente, è uno di quei dischi che riesce a sprigionare il carico emotivo di cui è indubbiamente dotato soprattutto in determinate situazioni. Fatte queste concessioni ad un lavoro che si rivela per sua natura ambizioso, vi assicuro che il ritorno sarà più che gratificante.



  Stefano 'Acty' Rocco su RockIt
     web . 30 giorni
[///ENTARTETE MUSIK]

Era qui da un po', ma non riuscivo ad ascoltarlo come avrei voluto. Iniziava e finiva, senza che riuscissi a focalizzare quello che accadeva nel mezzo. L'attenzione non voleva saperne di fissarsi sui dettagli, meglio metterlo via e riprovarci ogni tanto, sperando di cogliere l'attimo giusto. Poi arriva una serata stanca e delusa, la voglia di buttarsi sul letto a semplificare le sfumature di un soffitto, la convinzione che nello stereo ci sia il disco dei Radiohead e la strana sensazione nello scoprire che a roteare nel lettore avevo lasciato ///Entartete Musik di cui nel pomeriggio avevo provato ad affrontare l'ennesimo tentativo di recensione. La nuova autoproduzione degli Abarthjour Floreale, formazione toscana con la quale avevo gia condiviso ottime emozioni in passato, sembrava aspettare questo momento, confermando che certi dischi hanno bisogno di essere stimolati per suonare come si deve.
Una "musica degenerata" che ricorda ogni dettaglio della propria gioventù sonica, mentre si aggira languida per le vie di Bristol alla ricerca di un luogo in cui poggiare il proprio concetto di "post". Cinque episodi che accarezzano figure melodiche sofisticate e aggraziate, pur immergendosi in ampie tensioni rumorose, capaci di evocare al tempo stesso estasi e fastidio. Brani preziosi che cesellano ambienti sonori dilatati, cullati da un tessuto chitarristico vellutato ma instabile, cospargendo le note con dissonanze carezzevoli sempre al limite dell'anomalia. Un noise soffocato in armonie rallentate, sostenuto da un ritmo nervoso ma mai ridondante, che apre le vie di fughe per gli inserimenti di una sinuosa vocalità femminile che sceglie l'idioma inglese come serbatoio di vocaboli.
Un lavoro forse troppo compiaciuto del suo fascino, che rischia talvolta di indispettire per la ricerca dell'estero, ma che merita decisamente di essere metabolizzato con ascolti ripetuti, fin quando vi accorgerete che si rivelerà capace di riempire molti spazi... ma non tutti.



  Luigi Ametta su No warning!
[nobodybut + 2SHE2 + OUAT]

Abarthjour Floreale si forma nel marzo 1993 nel circolo Arci di Isernia, e già dopo pochi mesi inizia la sua attività concertistica nella zona di Roma pubblicando quindi il primo demo tape dal titolo Your Flexible Trend. Nel 1995 apre per Uzeda, Marlene Kuntz e C.S.I., partecipa con due brani alla compilation Mostrock 95 e realizza il secondo demo Twim. I due anni seguenti vedono un’intensa attività live attraverso Toscana e Lazio, quindi Abarthjour Floreale realizza un terzo demo, 2she2, e nel 1998 un quarto demo dal titolo Ouat. Nel 1999 si segnala una loro partecipazione alla compilation mp3 di rockit, quindi nel 2001 una collaborazione con i Virginiana Miller per la compilation Loser My Religion #2. E’ infine storia recente la partecipazione di Abarthjour Floreale alla compilation 15id della Raving Records con il pezzo Formichina, che farà parte del prossimo Entartete Musik. Il trio composto da Anna Finori (basso e voce), Rino Sassi (batteria) e Matteo Ciarlante era stato da me accostato a The Monsoon Bassoon, ma alcuni riferimenti possono essere fatti anche a bands come Delicate Awol ed Oceansize; il suono a tratti diventa molto dark, a metà strada tra Bauhaus ed Anekdoten, conservando comunque una certa pulizia nel sound complessivo. Le parti di chitarra sono grintose ma articolate, come si conviene per un act che non voglia suonare come l’ennesimo power trio; le strutture alternano parti serrate ad altre dal respiro molto ampio, sulle quali la voce di Anna Finori è libera di svariare a piacimento conferendo ad Abarthjour Floreale un’impronta distintiva. Ottime, oltre alla già nota Formichina, anche Shirley Temple e Bristol, ma tutto il materiale incluso in questa raccolta di demos merita di essere incluso in un prodotto ufficiale che mi auguro non sia molto lontano. Per saperne di più visitate il loro website.



  Luigi Ametta su No warning!
[luigi ci nomina insieme a pippobaudo... leggete qui!]

“La qualità delle canzoni è talmente alta che è stato necessario aumentare il numero dei partecipanti” : con questo ricercato esempio di Italica lecchineria il senatore dei parrucchini nazional-popolari, nonché direttore artistico del festival del bel canto, ossia Sua Eminenza Pippo Baudo ha giustificato l’inclusione di un’incredibile quantità di zombies nel cast del prossimo Festival di San Remo. A sentire lui, “quest’anno saranno rappresentati tutti i generi musicali”, enfatica affermazione atta a rendere imperdibile per chiunque l’imminente manifestazione canina (oops, canora). Che faccia tosta : va bene che il suo ruolo è accessorio agli interessi delle majors italiane che hanno intenzione anche quest’anno di propinarci tutto tranne ciò di cui i veri appassionati di musica hanno bisogno, ma il modo subdolo con cui ai fruitori occasionali di musica viene spacciata l’orgia canzonettara come il meglio attualmente disponibile sul mercato discografico è un vero e proprio insulto all’intelligenza del pubblico italiano. Nessuno si aspettava certo la partecipazione di Logan, Abarthjour Floreale, Antonio Maffei, DBPIT o simili, ma che per “alta qualità” e “tutti i generi musicali” si intendano la solita Anna Oxa, i pensionati Bobby Solo & Little Tony e l’onorevole (ben poco) Iva Zanicchi è per lo meno vergognoso. ...

Il testo completo lo trovate qui: http://digilander.libero.it/anewland/noback3.html#trentuno



  Andrea su Linea d'ombra
[2SHE2 + OUAT]

Sarà che sono totalmente rimasto ammaliato da "Formichina" che mi aspettavo chissà cosa dalle precedenti produzioni degli AF, saranno stati questi bastardi preconcetti, fatto sta che non sono del tutto ben impressionato da questo cd. Mettiamo subito in chiaro, per evitare incomprensioni, che i brani contenuti nei loro demo "2She2" e "Ouat" sono comunque belli e piacevolmente confusi (diciamo anche superiori alla media delle produzioni musicali che riceviamo), ma effettivamente non sono del tutto in grado di avvolgere l'ascoltatore, perlomeno quando quello sono io.
Probabilmente penalizzati dalle non ottime registrazioni (tre dei brani sono anche dal vivo), che tendono ad appiattire le sfumature che intrecciano le parti più dissonanti, i brani non incidono come dovrebbero, o meglio, non riescono a farlo in modo continuo. Parlo di sfumature proprio perché, pur presentando arrangiamenti non proprio leggeri, la bellezza che i tre ragazzi di Pisa sanno mettere in musica risiede nel contrasto tra i muri chitarristici e le più sottili venature che a loro si alternano o amalgamano. Splendida è la voce di Anna che sa lasciarsi guidare da un'irriverenza "infantile" che la rendono molto spesso imprevedibile (in particolare "Sushi", "Bristol" e "The World Is Mine"), nevroticamente dolce sopra parti strumentali che gli evitano qualsiasi facile rilassamento. Le idee ci sono, sono ottime, ma i brani non riescono a farne tesoro con il giusto equilibrio (lo stesso che sorregge "Formichina"), anche se "Bristol" e "Sushi" non ne sono poi così lontane.
Sebbene mi fossi prefissato di evitare qualsiasi tipo di paragone, uno mi sorge talmente spontaneo che non posso soccomberlo : gli Scisma, che nei loro aspetti più negligenti e meno melodici avevano un'attitudine che mi sembra davvero di ritrovare negli Abarthjour. Vi consiglio di teneteli d'occhio, come faremo noi.... e vi faremo fare "a forza" se seguirete "Linea d'Ombra".



  su [15id.fifteen italian dishes]

  Chain d.l.k.
... Abarthjour Floreale have a softer melancholic approach in between My Bloody Valentine and Sonic Youth ...

  Silent Scream
... il rock d'avanguardia degli Abarthjour Floreale e dei Lillayell (spigolosità e contorsioni con aggiunta di voci) ...

  RockIt
... Lo spettacolare noise dilatato della Formichina degli Abarthjour Floreale ...

  Hi-lo tunez
... Gli Abarthjour Floreale ci riportano al post rock&133; &133;intrigante la prova vocale di Anna ...

  No Warning!
... chi si considera un orfano dei disciolti The Monsoon Bassoon può rincuorarsi con i bravi Abarthjour Floreale ...

  i-d box
... Non mancano alcuni episodi cantati come ad esempio nell’avvolgente indie-pop degli Abartjour Floreale ...

  Sodapop
... La voce femminile degli Abarthjour Floreale si appoggia ipnotica su di un brano spigoloso e pulsante ...

  Il mucchio selvaggio
... la voce guadagna nuovamente terreno in "Heisemberg stava battendo a macchina" dei Lillayell, ingegnoso compromesso di note e reading, e nell'avvolgente "Formichina" degli Abarthjour Floreale ...

  Movimenta
... e gli accenni noise di Formichina degli Abarthjour Floreale la vera e propria perla di tutta la raccolta ...

  Kathodik
... Aria di gioventù sonica per gli Abarthjour Floreale, con progressioni-distorsioni a volte anche hard e deliziosa voce. Avanti avanti. ...

  musicbOOm
... arrivano gli Abarthjour Floreale, che con Formichina costruiscono forse il momento più alto della compilation in un intreccio di voce femminile e chitarre leggermente noise. ...

  Linea d'ombra
... il primo vero piatto forte e saporito arriva con "Formichina" dei ABARTHJOUR FLOREALE, band di Pisa che avevo già apprezzato nella compilation "Loser, My Religion #2" nel brano "Nobodybut" insieme ai Virginiana Miller, ma che qui riescono in modo di gran lunga migliore a combinare la dolce voce femminile agli intrecci chitarristici: davvero un piccolo gioiello. ...

  Blow up
... come per le voci, che siano quelle degli Abarthjour Floreale, che ricordano vagamente i Quickspace ...

  Komakino
... gli Abarthjour Floreale (- gli unici qui con pulzella alla voce, ndk) sono una discreta inquietudine sonica ...



  su [Loser, My Religion #2]

  Succo acido
... allo splendido pop rock melodico di “Sketch!”, “Lazy Trap” e “Nobodydubt” ...

  Komakino
... Virginiana Miller + Abarthjour Floreale [molto carina la voce della cantante dei secondi, che da sola tiene il pezzo, però non ci canta solo Lei] ...

  faustiko su RockIt
... Altro piacevolissimo esperimento è quello realizzato dal duetto tutto veneto costituito da Elle + K: la loro "Everyday" pezzo in cui incrociano il trip-hop con echi di David Byrne (!!!), senza peraltro sfigurare di fronte ai paragoni, anzi. E lo stesso si può dire della coppia che risponde al momentaneo matrimono di Virginiana Miller e Abarthjour Floreale (in "Nobodybut"), anch'essi intenti a ripercorrere la strada dell'ex Talking Heads, avvicinandosi magari più al sound dei Morcheeba che non a quello del boss della Luaka Bop ...

  claudio vitali su i-d box
... mentre coloro che impazziscono per le commistioni tra nuovi ritmi, melodie pop e reminescenze tradizionali troveranno di proprio gusto l’incontro tra i Soul Mio ed il vocalist dei 24 Grana ed anche quello tra i Virginiana Miller e gli Abarthjour Floreale ...



  Enrico Coletta su Silent Scream
[OUAT]

Gli Abarthjour Floreale sono un gruppo di Pisa costituito da Anna Finori al basso e alla voce, Matteo Ciarlante chitarra e voce e Rino Sassi alla batteria. La band si è formata nel lontano 1993 e già tanta strada ha fatto in lungo e largo per l'Italia. Numerosi festival e tante prestigiose esibizioni live al fianco di veri e propri numi tutelari dell'alternative quali C.S.I., Marlene Kuntz e i catanesi Uzeda testimoniano una solida gavetta alle spalle ed una inconfutabile maturità artistica fatta di pochi compromessi e tanti sacrifici. Il demo che ho tra le mani, registrato per metà in studio e per metà live, fotografa la dimensione di una band giunta ormai al termine della crescita e pronta a spiccare il volo in attesa, naturalmente, di un contratto discografico che spero non tardi ad arrivare. I sei pezzi del cd sono tutti riconducibili ad un sound ben preciso, influenzato dalle intuizioni dei Sonic Youth, rafforzato da una passione verso il chicago-sound e comunque per le innumerevoli diramazioni del fenomeno post-rock. Derivativo è quindi l'approccio verso la composizione, ma di assoluta qualità sembra essere tuttavia l'equilibrio raggiunto nella scrittura e nella costruzione dei brani. "Shocking Pink Bubbles" si districa ad esempio con buona disinvoltura tra diversi cambi di tempo mantenendo, contemporaneamente, una forte unità concettuale. Le composizioni degli Abarthjour riescono nella difficile impresa di mantenere sempre una propria cifra stilistica ben precisa, conseguenza questa, di una ottima padronanza dello strumento e di un gusto particolare nella scelta delle soluzione armoniche all'interno dei brani. Ad una notevole attenzione per i suoni si affianca infatti un notevole assortimento tra i singoli componenti della band.
Anna col suo basso e la sua voce recitativa alla Slint è in fondo la colonna portante, la struttura necessaria per lasciare spazio a alla chitarra e alla batteria che danno colore ed emozioni ai vari brani. Matteo sembra essere molto influenzato da Kim Gordon(ma chi non lo è?)e perchè no anche da certi umori psichedelici riconducibili ai My Bloody Valentine di Kevin Shields. Menzione particolare a Rino che trasuda tecnica e creatività ma che non esce mai fuori dalle righe .....patterns obliqui e lineari allo stesso tempo, June of 44 e Don Caballero mandati a memoria, veramente un ottimo batterista. L'auspicio è che possano crescere e caratterizzare ancor di più il proprio sound che per il resto è inseribile pienamente all'interno del flusso musicale odierno, in certi frangenti gli Abarthjour sembrano poi reggere il confronto con formazioni molto più affermate dando la sensazione che manchi veramente poco(... forse una produzione ancor più affinata?) per essere completi e passare dunque da demo di sei canzoni a ad un debutto per qualche coraggiosa casa discografica. Non mi resta dunque che augurare le migliori soddisfazioni e il futuro migliore ad Anna Rino e Matteo sperando che sappiano mantenere nelle prossime produzione la medesima efficace alchimia.



  Stefano 'Acty' Rocco su RockIt
[OUAT]

Una proposta intrigante quella che ci arriva dagli Abarthjour Floreale, gruppo di Pisa, autore di un miniCD con tre composizioni che si evolvono tra intense dissonanze e calibrati controtempo dando vita a momenti affascinanti e a tratti geniali. Le liriche sono rigorosamente in inglese e vengono recitate da una flebile voce femminile spesso sospirante. Stupefacenti le atmosfere di Shocking Pink Bubbles, splendida ballata rumorosa in costante controtempo, seguita da un altro gioiello di creativita' come Bristol, lenta e altalenante costruzione dissonante che esalta la capacita' compositiva di questa formazione. Tracce di melodia appaiono in Sushi altro esempio di emozionante rumorosita' che sembra rarefarsi per poi meterializzarsi in momenti piu' intensi. Un miniCD difficile ma incredibilmente convincente che rende gli Abarthjour Floreale una delle formazioni piu' interessanti che mi sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi. Tre brani non sono sufficienti per un giudizio definitivo ma se riescono a confermarsi su questi livelli, meritano al piu' presto una produzione... se c'e' qualcuno degli addetti ai lavori in ascolto colga subito l'occasione...



  Alberto Musso su Aktivirus
[OUAT]

Dunque: solita scena: torno a casa dll'ufficio e trovo nella buca delle lettere un pacchettino con un demo. Rito dello scartamento del pacco, all'interno, oltre all'immancabile CD masterizzato, trovo un foglio con la biografia, le influenze, le preferenze musicali del gruppo ( perché mandate in giro questi curriculum vitae ? non devo mica assumervi ). Nome della band: Abarthjour Floreale. Sul floreale niente dubbi. E' l'Abarthjour che mi dà da pensare. Escludendo che si tratti di una grafia errata ( abat-jour si scrive ), resta la curiosità sul perché della fusione con Abarth ( scuderia e marchio sportivo, ormai defunto, della Fiat ). Cos'è ? Una lampada da corsa ? Il trio afferma di avere una serie di influenze quanto mai varia, dai Sonic Youth, agli Smiths al pop anni'80. Va bene. Le commistioni di genere mi sono sempre molto gradite. Il trio afferma che " I brani fluiscono spontanei ( dopo aver ascoltato il Cd, se permettete, ne dubito ) dalla somma delle tre differenti esperienze musicali ", e fin qui nulla di strano. Il trio afferma che " Pochi messaggi da comunicare nelle liriche, per scelta più eufoniche che significative " ( che è un modo elegante che sta per " I testi non vogliono dire un cazzo " ). E qui mi sta meno bene. Sarò all'antica, ma se non ho nulla di cui parlare, per quanto sia banale, trito e ritrito, me ne sto zitto. L'urgenza di dire qualcosa, cari i miei Dannunziani dell'ultima ora, è la base su cui si fondano i capolavori di ogni branca artistica. Ora, nessuno pretende che si faccia un capolavoro ogni giorno, però qualcosa che sia degno di essere ascoltato si. Un'altra cosa che non mi piace è l'utilizzo della lingua inglese, cosa che mi indispone sempre quando si tratta di un gruppo non anglosassone. Va bene, sono seguace del Ferretti-pensiero ( e ne vado orgoglioso ), però non credete a quanti dicono che l'italiano non è adatto al rock, non è vero, può piacere o meno, ma non è assolutamente vero. Perché scimmiottare gli stranieri, quando si ha a disposizione una lingua propria, con una lunga tradizione lirica, non lo capisco proprio. Vabbè...
Ascolto del Cd. Ed è qui che cadiamo di male in peggio. Ragazzi, non ve la prendete a male, il vostro demo non è malfatto, andate a tempo, la voce ( per quanto del tutto inadatta al genere ) è intonata, sapete suonare, il vostro non è un brutto disco, è semplicemente un disco inutile, oltre che di una noia mortale. Primo: la voce non è brutta, ma, carissima Anna, un tono sussurrato, dimesso e da Lolita annoiata come usi tu, non c'entra assolutamente nulla con il noise che cercate di fare. Nelle note allegate al Cd, parli di un progetto parallelo trip-hop. Ecco, è lì che questi toni hanno il loro habitat naturale, non con le chitarre elettriche, per favore. Secondo: gli Abarthjour Floreale producono uno strano misto di suono alla 4AD ( riuscendoci discretamente ), di noise alla Sonic Youth-Marlene Kuntz ( qui fallendo del tutto ). Per fare del rock dissonante occorre velocità, rabbia, motivazione, insomma, energia in qualsiasi modo incanalata. Quello che non serve è uno scazzatissimo spleen decadente, che appare solo come noia accidiosa di una persona viziata ( non sto dicendo questo di voi, per carità, ma è quello che traspare dai solchi della vostra opera ). Forse il vostro demo è capitato alle orecchie sbagliate, perché a me non piacciono gli estetismi fini a se stessi, però questo è il vostro disco, semplicemente una cosa inutile. Sarà un'idea romantica, ma quello che cerco nel rock è una cosa chiamata passione, che genera un'altra cosa chiamata emozione. Nel vostro Cd non c'è traccia ne dell'uno, ne tantomeno dell'altra, a cercarle con il lanternino. Mi spiace. Forse siete capitati solo alle orecchie sbagliate.



  Aurelio Pasini su Musical news
[OUAT]

Normalmente, parlando delle città più importanti per il rock italiano, si pensa a Torino, Milano, Bologna, Roma e, ovviamente Firenze. Le band di cui si tratta in questo articolo non sono originarie di nessuna di queste, bensì di Pisa, che si dimostra così dotata di una scena musicale insospettata e di alto livello. Andando in rigoroso ordine alfabetico, partiamo parlando degli ABARTHJOUR FLOREALE, gruppo notevole fin dalla scelta del nome, tanto originale quanto bello. La musica che ci propongono è un rock chitarristico molto suggestivo e notturno, su cui emerge la voce acuta della cantante-bassista Anna Finori. I primi tre brani, intitolati rispettivamente Shocking Pink Bubbles, Bristol e Sushi, si fanno apprezzare per la bravura del trio a creare arrangiamenti semplici ma efficaci, che rimandano di volta in volta all'indie-rock americano o alla "dark-wave" degli anni '80, senza peraltro mai perdere la propria riconoscibilità. Se la prima parte del demo è registrata in studio, i seguenti tre titoli sono dal vivo, così da mostrarci un'ulteriore sfaccettatura del sound della band. Il titolo migliore di questa seconda parte del CD è, a nostro avviso, Shirley Temple, sorta di punto di incontro fra la vocalità di Bjork e le atmosfere di certi Sonic Youth prima maniera, ma anche The World Is Mine e, soprattutto, My Mega Mind non sono male, anzi...



  Andrea 'PL2' Girolami su musicbOOm
[OUAT]

Quella degli Abarthjour Floreale è una musica che spiazza. Non come un rigore tirato alle finali dei mondiali quando la palla sfreccia verso destra e il portiere ad occhi socchiusi si tuffa nella direzione opposta, qui è diverso. Il suono che viene fuori dal loro disco è una sorpresa fin dall'inizio. Non cercate neppure di capire la direzione del colpo, non mettetevi sulla difensiva coi pugni chiusi davanti al volto. Sarebbe inutile. Volendo usare una definizione ricercata e criptica (come ogni buon recensore deve fare ogni tanto, sennò che gusto c'è?) potremmo dire che in questa produzione si procede per sottrazione melodica e per addizione sonora. Un attimo, non iniziate ad insultare che pian pianino ci si arriva. Sotto ogni composizione della band esiste una specie di tappeto scorrevole fatto di rumore, un brusio elettrico ricco di una grande tensione emotiva, un filo rosso stilistico che collega in modo serrato i vari episodi (canzoni come Bristol, titolo evocativo assai, o Sushi meritano una menzione speciale). Questa è l'addizione sonora: un sovrapporsi armonico e bellissimo di influenze diversissime tra loro, un po' come se i Sonic Youth ereditassero la raffinatezza da "club" del trip hop. Ad ogni passo che si fa addentrandosi nella musica la forma canzone pop, l'idea d'origine è questa, perde colpi fino a sparire del tutto, soffocata dall'eco della bellissima voce di Anna che come in un incubo kafkiano continua a ripetere suggerimenti e ammonimenti troppo flebili per essere catturati. Questa è la sottrazione melodica. Gli unici residui di una forma canzone canonica sono gli arpeggi e una linea vocale a penzoloni tra la tentazione di urlare e la voglia di sussurrare. Questo è un disco bellissimo: imperfetto sicuramente, migliorabile certo a tratti addirittura ridondante ma assolutamente nuovo. Un calcio nelle palle per tutti coloro che si riempiono la bocca con frasi come : "il rock è morto", "le note sono solo sette", "i gruppi italiani sono buoni solo per la tarantella". Il fatto che questa band non abbia ancora un contratto discografico è un'onta da eliminare al più presto. Punto e accapo.



  Roberto Villani su Media Musica Italia
[2she2]

Se vi dico progressive-noise a cosa pensate? Una schifezza sonora, molto probabilmente. Invece questi tre ragazzi molisani, con presenza femminile a basso e voce (per inciso, deliziosa) ci fanno scoprire l'insospettata bontà del suddetto "cocktail". Cercatelo e "assaggiatelo"!



  Various comments about "shocking pink bubbles" at Garageband

  Very mysterious
I liked this a lot. The fuzz bass was awesome, and so were the vocals. Nice haunting guitar work. I would have liked to have heard some keyboards and maybe some reverb on the vocals, but that's just me, other than that, this was really good!
 [Phaedrus0011] - Milwaukee, Wisconsin

  Intervention time.
The song is definitely different. I am disturbed by the vocals though. When I hear the vocals, I get an image of a freaked out teenage girl hiding in an alley strung out on a variety of barbituates, opiates and anti-pychotic medications that have long since passed the expiration date.
 [bassman619] - La Mesa, California

  Good mood
Vocals need to be louder.(theres a lot of good stuff going on in there) Like the discordant guitar, bassis solid. Don't know who you sound like - 80's alternative, I guess Time changes could be a little tighter
Extra Credit: Mood
 [Bansheeflowers] - Acomb, York, North Yorkshire, UK

  Intriguing
I love the subtle vocals, nice and breathy. Bass has a great tone to it too. Way to pull off the time changes. Great song, its great to hear something of this caliber in this sea of crap out here.
 [tbreadons] - Detroit, Michigan

  Sober take-no-shit attitude!
Very-very good song!i Looooovvvveeee the vocalists voice.ROCK ON!
Extra Credit: Female Vocals, Drums, Lyrics, Mood - Special Award: Best Potential Movie Soundtrack
 [one_wave] - San Diego, California